“Le dichiarazioni di alti esponenti del Pd nazionale riguardo il caso Padovani sono incompatibili non soltanto con il buon senso, ma con l’alfabetismo. Basta infatti scorrere la mozione del consiglio comunale di Verona per capire come l’impegno richiesto al sindaco ed alla giunta sia perfettamente conforme al dettato della 194 che loro asseriscono, in modo mistificatorio, di voler difendere.

Infatti alcuni articoli della legge, a partire dal primo, che esprimono la promozione di iniziative per evitare l’aborto, vengono volutamente oscurati e disapplicati”.

Così ha dichiarato Guido Pianeselli coordinatore Lazio Nord del Popolo della famiglia, presente sabato a Ronciglione al secondo incontro provinciale del movimento di Adinolfi. 

“Coloro che si sbracciano in favore della 194 evidentemente non si sono letti né la legge, né la mozione di Verona che, seppur nelle premesse riporta termini odiati dai pro death, auspica solamente aiuto e scelte di vita, termini incomprensibile per alcuni Piddini che mangiano e sono già nati. Stupisce inoltre asserire, come fa Fioroni – continua Pianeselli – che questo voto della esponente del Pd, così coraggioso in un clima di furore ideologico che annebbia le menti, implichi l’uso delle libertà di coscienza. No, qui si tratta semplicemente di uso di ragione e di applicazione integrale di una norma dello stato. Evidenziamo tuttavia che il Popolo della famiglia è l’unico movimento politico italiano pro life, contro l’aborto, contro la 194 e contro ogni deriva nichilista e predatoria dell’essere umano.

Il Pd con le proprie politiche distruttive e radicali – conclude Guido Pianeselli – rischia la scomparsa ed in particolare su questo tema, non si può essere cattolici e votare un partito di morte. E per fortuna moltissimi se ne stanno accorgendo”.

Il Popolo della famiglia Viterbo

Di Marco